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3-quater) se il fatto è commesso nei confronti di persona che si trovi nell’atto di fruire ovvero che abbia appena fruito dei servizi di istituti di credito, uffici postali o sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro;

la tentata rapina impropria, si verifica allorchè l’agente abbia sottratto la cosa altrui e subito dopo abbia tentato di percuotere la vittima per assicurarsi il possesso del bene ma, advertisement esempio, sia stato fermato dalla polizia o da terzi.

three quater) se il fatto è commesso nei confronti di persona che si trovi nell’atto di fruire ovvero che abbia appena fruito dei servizi di istituti di credito, uffici postali o sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro (six).

E’ ammesso il tentativo sia nella rapina propria che in quella impropria, come il caso in cui il rapinatore non sia riuscito a portare a compimento il proprio intento criminoso.

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La circostanza attenuante della riparazione del danno non può essere riconosciuta nel caso in cui il rapinatore si sia limitato ad offrire il risarcimento del danno ma non anche la restituzione della refurtiva recuperata invece dalla polizia. Cass. pen. sez. II 15 dicembre 2011 n. 46588

In questa costruzione teorica, inoltre, non ha senso porsi il problema di una causazione volontaria del presupposto, essendo invece determinante ai fini del dolo che il soggetto se ne rappresenti l’esistenza.

Ai fini della sussistenza del delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (in luogo di quello di estorsione) occorre che l’agente sia soggettivamente – pur se erroneamente – convinto dell’esistenza del proprio diritto e che detto diritto riceva astrattamente tutela giurisdizionale.

(Fattispecie nella quale la Corte ha ritenuto consumata la rapina presso un esercizio commerciale con riferimento alla condotta dell’imputato che dopo essersi impossessato sotto la minaccia di un arma di denaro ed altri beni della persona offesa a read more seguito della reazione violenta di quest’ultima veniva gravemente ferito e successivamente arrestato). Cass. pen. sez. II 23 marzo 2017 n. 14305

La rapina si dice aggravata nel caso in cui ricorrano le circostanze aggravanti previste dall’artwork 628 cp. Ciò avviene quando: la violenza o la minaccia è commessa con armi o da persona travisata o da più persone riunite; la violenza consiste nel porre qualcuno in stato di incapacità di volere o di agire; la minaccia o la violenza vengono poste in essere da persona che fa parte di un’associazione mafiosa; il fatto è commesso in luoghi di privata dimora o in luoghi da ostacolare la pubblica o la privata difesa; il fatto è commesso all’interno di mezzi di trasporto pubblico; il reato è commesso nei confronti di persona che sta per usufruire o abbia appena usufruito dei servizi di istituti di credito, uffici postali o sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro; il reato è commesso nei confronti di persona ultrasessantacinquenne.

In caso di concorso delle aggravanti advertisement effetto speciale previste for each il delitto di rapina dall’art. 628 comma terzo n. 1 c.p. il giudice deve considerarle unitariamente procedendo ad un unico aumento della pena secondo il meccanismo di cui all’art.

Ed, ancora, che il dolo volto solo alla sottrazione non potrebbe, in corso di opera, in seguito advertisement una condotta volta a garantirsi l’impunità, convertirsi nel dolo di rapina, anche impropria, che presupporrebbe una volontà rappresentativa fin dall’inizio di usare comunque violenza e minaccia anche dopo solo una sottrazione tentata. click here Ed infine, quanto alla ratio ed alle ragioni di politica criminale, si sottolinea il minimal disvalore giuridico-sociale della condotta di chi usi minaccia e violenza for every garantirsi solo l’impunità, senza aver sottratto nulla, dalla condotta di chi agisce con l’intento di sottrarre advert altri ed impossessarsi così della cosa altrui e di conseguenza, in aggiunta, di garantirsi l’impunità”.

628 cod. pen. sarebbe tale che la tesi della configurabilità del tentativo di rapina impropria nel caso in esame contrasterebbe con il principio di legalità e con il divieto di analogia.

Per quanto attiene all’elemento della minaccia la stessa deve essere individuata nella prospettazione di un male ingiusto e notevole, proveniente dal soggetto minacciante.

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